Anni fa questi spazi ospitavano l’operosità dei nonni di Maurizio Belfiore, proprietario della Distilleria, impegnati con dedizione ed esperienza in un’attività commerciale nota a Giarre. Anni dopo, il civico numero 96 riprende vita con un progetto ambizioso e pieno di riconoscenza.
Dai balconi, a nord guardiamo il Vulcano e a sud il mare. È impossibile non farsi ispirare da tanta bellezza o restare inermi davanti alla ricchezza delle materie prime che, grazie al clima e al terreno, sono preziose e riconosciute nel mondo.
Carciofino selvatico dell’Etna, arance rosse, patate, erbe aromatiche, spezie e botaniche sono raccolte e selezionate meticolosamente. Quando giungono a destinazione la distilleria è in fermento e gli aromi sprigionati ci anticipano cosa sta per succedere: sta per accadere una vera magia. Diamo agli ingredienti una seconda vita, forse è per questo che si chiamano spiriti?
Si inizia dalla fermentazione di un liquido zuccherino ottenuto dalle materie prime, poi dal suo riscaldamento, quindi all’evaporazione, e alla sua ricondensa. Questo processo riesce a separare l’acqua dall’alcol e da altri componenti aromatici.
A processo avvenuto avviene la riduzione del grado alcolico del distillato, un periodo di affinamento che valorizza le note olfattive e infine l’imbottigliamento e l’etichettatura.
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